L’Arte
del benessere
L’Arte
del benessere
La comunicazione verbale e quella scritta non sono gli unici strumenti che noi esseri umani abbiamo a disposizione per trasmettere informazioni od esprimere i nostri pensieri. Vi sono altre forme di linguaggio, delle quali forse siamo meno consapevoli, ma che sono diffusissime nel nostro vivere sociale. Una di queste è il linguaggio visivo.
L’Arte figurativa è una delle più elevate e sublimi forme di comunicazione visiva ed ha la capacità di veicolare informazioni in una modalità universalmente comprensibile e di trasmettere messaggi con una forte connotazione emozionale. Le opere d’arte racchiudono un significato intrinseco che viene percepito ed intuito da chiunque al di là delle barriere linguistiche e culturali ed un unico allestimento artistico può trasmettere concetti complessi che richiederebbero molte parole per essere spiegati altrimenti.
Le neuroscienze, che studiano da vari anni i meccanismi neuronali alla base della risposta cerebrale alle opere artistiche ed all’esperienza estetica che ne consegue, hanno individuato un complesso sistema di connessioni cerebrali che si attivano in risposta alla visione di un quadro, di una scultura o di una performance artistica. Le macro-aree del cervello principalmente interessate sono le aree della corteccia visiva (che analizza l’immagine e produce la percezione complessiva), le aree orbito-frontali (che valutano la percezione e contribuiscono al giudizio estetico), i centri emozionali del sistema limbico e le aree collegate al meccanismo della ricompensa e gratificazione. Inoltre, durante la contemplazione di un’opera d’arte, si attiverebbero quelle aree motorie del cervello che ci permettono in prima persona di compiere l’azione creativa realizzata dall’artista, attraverso quella che viene definita “simulazione incarnata” delle tracce visibili della creatività dell’artista. È così che opere come il taglio di Lucio Fontana o la tecnica dello sgocciolamento di colore di Pollock suscitano nello spettatore la simulazione mentale del gesto che l’artista ha compiuto per la realizzazione dell’opera e generano un rivivere inconscio delle esperienze della creazione.
Questo interscambio circolare tra parti cognitive ed emotive del nostro cervello determina l’esperienza complessiva dell’opera d’arte.
Quando siamo di fronte ad una forma d’arte, pertanto, il nostro cervello reagisce alla sua forza comunicativa con sensazioni, percezioni, memorie ed emozioni che possono essere appaganti e stimolanti o talvolta disorientanti e perturbanti. In entrambi i casi, però, l’opera produce il suo effetto creando una trasformazione nella mente del fruitore con valenze che possono anche essere terapeutiche od educative.
L’arte dunque può veicolare messaggi che ispirano al cambiamento e contribuire a diffondere la cultura del benessere.
“La creatività è contagiosa, passala.”
Albert Einstein